Vendemmia 2024 a Tenuta Carretta, racconto di un’annata complessa
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Se si dovesse per ogni vendemmia trovare un unico aggettivo in grado di caratterizzarla, potremmo definire quella del 2024 come un’annata “impegnativa”.
Definizione generica e quanto mai anonima, ma che riassume molto bene lo stato d’animo di chi ha dovuto prima gestirne gli umori, con il tempo capriccioso a interrompere – o ad affrettare – la raccolta delle uve per evitarne il degrado della qualità; poi, ha dovuto interpretare le caratteristiche dell’uva per ottenere in vasca prodotti di qualità adeguata alle attese; e infine ha potuto esalare un lungo respiro di sollievo ed esprimere la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo.
Un andamento climatico d’altri tempi a partire già dalla primavera, fredda e piovosa come non si registrava da oltre 60 anni, dopo che un ennesimo inverno tiepido e asciutto aveva fatto temere per le ormai sempre più scarse risorse idriche, ha finito col regalare prodotti di grande freschezza ed eleganza. L’annata si è chiusa nel segno dell’equilibrio, frutto della grande capacità della vite di adattarsi alle condizioni climatiche più diverse.
Per chi, come noi di Tenuta Carretta, ha dovuto muoversi in un contesto di viticoltura sostenibile, il lavoro è risultato particolarmente complesso, sia per l’attento monitoraggio delle soglie d’infezione degli organismi patogeni sia per la valutazione dell’andamento della maturazione delle diverse varietà. In generale sono state raccolte uve belle e sane – ricche di succo, di acidità naturale (di nuovo anche malica) e di aromi – seppur in quantità inferiore rispetto alle ultime vendemmie a causa del freddo e della pioggia che ha disturbato la vite in fase di fioritura e di allegagione.
La vendemmia a Tenuta Carretta ha preso il via il 7 Settembre, con la raccolta delle uve nebbiolo per la produzione del Nebbiolo d’Alba spumante rosato Cuvée San Rocco. Poi è stata la volta dei vigneti in Alta Langa: pinot noir (inizio il 10 Settembre), chardonnay (16 Settembre) e riesling renano (7 Ottobre).
Per le uve arneis invece la vendemmia è iniziata il 12 Settembre per terminare il 22: quantità e qualità ottime, con un quadro acido e aromatico adeguato.
Poi si è passati alla raccolta delle varietà a bacca nera: il dolcetto (25 Settembre) presentava una gradazione zuccherina contenuta, buona maturità polifenolica e un quadro aromatico con una maggior presenza di spezie che di frutti rossi. La barbera, a seguire (27 Settembre), si è ancora una volta dimostrata l’uva più plastica, quella capace di esprimere tutto il suo potenziale anche nelle condizioni più difficili. In cantina il vino appena svinato si presenta in entrambi i casi già equilibrato, con una gradazione alcoolica non eccessiva e un quadro aromatico molto fruttato.
Infine, come da tradizione, è stato il turno del variegato mondo nebbiolo, rappresentato dagli oltre 24 ettari di vigneti di proprietà sparsi nel territorio UNESCO, tra Langhe e Roero, a rappresentare le diverse denominazioni di origine. La maturazione è stata favorita dalla grande escursione termica tra il giorno e la notte ma una vendemmia disturbata dalla pioggia ha favorito gli attacchi di peronospora nella fase finale della maturazione: questi sono stati contrastati dagli interventi di dirado e dalla sfogliatura messa in atto per arieggiare i grappoli, il che ci ha consentito di vendemmiare uve di ottima qualità.
Questo il cronoprogramma progressivo: Langhe Podio (2 Ottobre), Roero Bric Paradiso (8 Ottobre), Barbaresco Garassino (9 Ottobre), Nebbiolo d’Alba Tavoleto (11 Ottobre), Barbaresco Cascina Bordino (12 Ottobre), Barolo Cascina Ferrero e Cannubi (14 e 15 Ottobre).
I vini, ora in fase di affinamento, si presentano profumati, freschi, eleganti, e al tempo stesso lunghi e di ottima struttura.