Cantina

I ritratti di Tenuta Carretta: Elisabetta Asteggiano

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Originaria di Diano d’Alba, collaboratrice del gruppo Terre Miroglio dal 2012, Elisabetta Asteggiano è dal 2015 impiegata amministrativa in Tenuta Carretta.

 

Elisabetta, qual è il percorso che ti ha portata a Tenuta Carretta? 

Il percorso della vita! Prima lavoravo in un’azienda di software; per fortuna e passaparola, ho scoperto della posizione aperta e mi sono candidata – il resto è storia.

Cosa ti ha colpita quando sei arrivata e cosa ti ha portata a rimanere?

Indubbiamente le persone. Qui in tenuta Carretta l’ambiente è positivo e propositivo, e il rispetto e la complicità si sentono a qualsiasi livello, dai colleghi alla proprietà. La serenità dei rapporti umani non è così scontata nel mondo del lavoro e quando c’è si nota davvero la differenza.

È cambiato molto da quando sei arrivata?

Il mondo del vino è sempre in fermento, e i cambiamenti sono all’ordine del giorno, anche se la visione è sempre la stessa. Tenuta Carretta ha sempre saputo stare al passo con i tempi, dimostrando in quest’ultimo decennio di essere molto attenta al progresso in tutte le sue sfumature – dalle migliorie tecnologiche, in vigneto ed in cantina, alla cura del personale.

Elisabetta, per concludere il nostro ritratto: c’è un vino di Tenuta Carretta a cui sei particolarmente affezionata?

Scelgo due vini ottenuti dai nostri cru monopole, Menzioni geografiche i cui vigneti sono di dominio integrale di Tenuta Carretta. Tra i bianchi, mi piace molto il nostro Canorei Roero Arneis DOCG Riserva, morbido e fruttato. Il mio cuore, però, rimane sui rossi: ho un debole per il Garassino Barbaresco DOCG, che amo accompagnare a tutto il pasto – dagli antipasti ai formaggi!

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