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I ritratti di Tenuta Carretta: Franca Occhetti
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Classe 1983, Franca Occhetti può essere considerata una veterana di Tenuta Carretta. Lo scorso anno ha festeggiato i quattro lustri di presenza in azienda, dove oggi si occupa del reparto export: ordini, logistica, rapporto con fornitori e clienti. Originaria di Monteu Roero, per Franca il vino è parte integrante del suo percorso di formazione. La sua famiglia possiede un’azienda vitivinicola nel Roero e, appena terminati gli studi, lei ha incominciato a lavorare per la Tenuta di Piobesi d’Alba.
Franca, come sei arrivata a Tenuta Carretta?
Sono stata fortunata. Appena terminati gli studi presso l’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici di Alba, ho saputo che Tenuta Carretta cercava una persona in amministrazione. Mi sono candidata e ho ottenuto il posto. Era il 2002.
Di cosa ti occupavi allora?
Lavoravo in amministrazione, ma in realtà mi occupavo di tutto. L’azienda era in forte crescita e bisognava gestire i clienti in Italia e all’estero, gestire le visite in azienda, prestare attenzione alla logistica e curare i rapporti con gli agenti. Ricordo che passavo giornate intere al telefono per contattare e fornire supporto agli agenti di Tenuta Carretta, in Italia e all’estero.
Che cosa è cambiato in 20 anni di lavoro?
Nei primi anni 2000 Tenuta Carretta era già un’azienda molto conosciuta sul territorio del Cuneese e nel Nord Italia. Era una delle aziende emergenti del Roero e la richiesta del mercato si focalizzava sui vini locali: Roero Arneis e Favorita soprattutto. Con il passare del tempo sono nate moltissime nuove cantine e la competizione è aumentata. Ma Tenuta Carretta è riuscita a rimanere il punto di riferimento del territorio grazie ad importanti investimenti: dall’acquisto di nuovi vigneti alla creazione di nuovi prodotti, il che ci ha dato nuove possibilità di operare sui mercati esteri. Oggi viviamo una dimensione molto più internazionale del nostro vino e dobbiamo stare decisamente più attenti alle esigenze e alle caratteristiche dei vari mercati.
Qual è la cosa che più ti è piaciuta di Tenuta Carretta quando ha deciso di lavorare qui?
Ricordo che mi colpì il luogo dove sorge la Tenuta, circondata da vigneti meravigliosi che dominano le colline di Piobesi d’Alba. Essendo originaria del Roero, per me è stato sin da subito motivo di grande orgoglio lavorare in una cantina così bella e ben tenuta. Amo vivere all’aria aperta e il lavoro, qui, non può prescindere dal contatto con la natura.
Come in ogni Ritratto dedicato alla squadra di Tenuta Carretta, anche a te chiediamo di suggerirci l’etichetta che porti nel cuore.
Non ho dubbi, il “mio” vino è il Cayega Roero Arneis Docg. La prima etichetta – e il nuovo nome – vennero perfezionati proprio durante i miei primi anni di lavoro in Tenuta Carretta (la prima annata è frutto della vendemmia 2004, ndr). Fu una lunga e complessa genesi che coinvolse la produzione (per le caratteristiche del prodotto) e chi allora si occupava di commerciale (per naming e packaging): un grande sforzo collettivo e qualitativo nel senso più ampio, che ha dato origine a quella che oggi è diventata una vera e propria icona del territorio, un Roero Arneis che coniuga freschezza ed eleganza, perfetto per ogni occasione. Avendolo visto nascere, è il Cayega il vino che porto nel cuore, perché è quello che più ha segnato la mia avventura professionale.