Cantina, Ospitalità, Vini

I ritratti di Tenuta Carretta: Gaia Manno

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Gaia Manno

Classe 1985, originaria di Guarene, nel Roero, Gaia Manno lavora dal 2011 in Tenuta Carretta e si occupa di ospitalità, backoffice, marketing, rapporto con le guide e allestimento degli eventi fieristici. È una figura solare e polivalente, con una formazione nel settore turistico. Ama cucinare e sperimentare abbinamenti inusuali tra il cibo e il vino. «Nel tempo libero», scherza, «mi occupo anche della famiglia, mio figlio Gregorio e mio marito Stefano».

Gaia, come sei arrivata a Tenuta Carretta?

Dopo aver frequentato l’Istituto professionale a indirizzo turistico di Alba, mi sono iscritta alla facoltà di Lingue e culture straniere per le imprese e il turismo, a Genova. È stato un periodo magnifico: sono innamorata di Genova – dei suoi caruggi e dei suoi sapori – e confesso che, finiti gli studi, mi è dispiaciuto lasciarla. Tornata nelle Langhe ho lavorato per l’Enoteca Regionale del Barbaresco e, infine, nel 2011 ho colto l’occasione di un posto vacante nel settore dell’ospitalità di Tenuta Carretta. Ho conosciuto la famiglia Miroglio in quell’occasione… ed eccomi qui.

Che cosa ti ha convinto a lavorare per Tenuta Carretta?

Mi ha stupito la storia della Tenuta, che si può ricostruire fino al 1467. Ma non è un retaggio polveroso, che guarda al passato. La famiglia Miroglio, oggi proprietaria, continua a investire e innovare: sono imprenditori veri, credono molto nel territorio e dimostrano di saper valorizzare il patrimonio secolare della Carretta.

Lavori molto con il trade estero, che cosa li colpisce quando racconti di Tenuta Carretta?

Noto che l’attenzione alla sostenibilità è oggi imprescindibile. All’estero, l’approccio all’ambiente è un tema sensibile: sono interessati non solo alle certificazioni, ma alle buone pratiche che vengono realmente messe in campo. Per fare un esempio, molti ci chiedono della nostra adesione a The Green Experience: si tratta di una certificazione legata alla viticoltura locale, ma è l’occasione per dimostrare come Tenuta Carretta si muove in vigna, le pratiche agronomiche che adotta, le accortezze e le buone abitudini che (è proprio il caso di dirlo) “mette in campo” tutti i giorni.

Come in ogni intervista di questa serie, anche a te chiediamo di suggerirci il vino del tuo cuore.

Sono preparata. Il vino che preferisco è il Podio Langhe Doc Nebbiolo. Amo i vini semplici, ma non sempliciotti, quelli che possono essere bevuti quotidianamente ma ti danno qualcosa in più. Ecco, il Podio è un Langhe Nebbiolo che i stupisce, che, pur essendo di ottima beva, dimostra un carattere da campione.

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