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La vite e la primavera, una questione di equilibrio
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Con il mese di Marzo la primavera “irrompe” anche in vigneto, spingendo le piante a ricominciare il ciclo vegetativo interrotto durante l’inverno. Nuova linfa scorre fra i tralci e va in scena un vero e proprio risveglio, con le gemme che iniziano a gonfiare e i germogli che fanno capolino.
La primavera è un periodo fervente ma delicatissimo, in cui la vite deve trovare il suo equilibrio all’interno di un clima ancora mutevole: bastano improvvise gelate o caldi anomali perché lo sviluppo dei tralci proceda in modo anomalo, causando scompensi che possono anche compromettere l’annata.
Per capire come vite e primavera intreccino la loro vivace relazione, abbiamo posto alcune domanda a Giuseppe Cavallo, agronomo di Tenuta Carretta.
La primavera è alle porte: cosa accade alla vite con il risveglio vegetativo?
Con l’aumento delle temperature ed il riscaldamento del terreno, nella vite riprende la circolazione della linfa. Sul capo a frutto selezionato con la potatura invernale, inizia il rigonfiamento delle gemme delle quali iniziano così a svilupparsi e ad accrescere i nuovi germogli che produrranno uva.
Quali sono le pratiche da adottare in vigneto per favorire la vegetazione primaverile?
Archiviati i lavori di potatura e legatura del capo a frutto si attende pazientemente la ripresa vegetativa che avviene normalmente ad inizio aprile. La prima operazione sarà la scacchiatura, che consiste nell’eliminazione di tutti i germogli in eccesso che andrebbero a creare competizione con gli altri, riducendo la spinta vegetativa della pianta. Con questa fondamentale operazione andiamo inoltre a definire il carico produttivo della pianta, determinando quindi da subito la qualità dell’uva futura
Quali sono i rischi climatici di questa stagione: gelate, freddo prolungato, caldo precoce?
Il rischio maggiore in primavera è dovuto alle gelate tardive, che si possono verificare ancora a ripresa vegetativa inoltrata, quando i giovani germogli sono già in accrescimento ma ancora teneri e delicati. Indirettamente anche il caldo anomalo e le temperature tardo-invernali oltre le medie si rivelano un potenziale problema in quanto stimolano l’anticipo del ciclo vegetativo ed una maggior predisposizione della pianta ai rischi di gelate, oltre a possibili stress idrici o da caldo futuri