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Che cos’è la potatura invernale e a cosa serve?
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Che cos’è la potatura invernale e a cosa serve?
In quattro domande e quattro risposte, Giuseppe Cavallo, agronomo di Tenuta Carretta, ci spiega una delle operazioni in vigneto più delicate e importanti della viticoltura.
1. Perché si pota la vite in inverno?
La potatura invernale è la prima pratica agronomica della nuova annata viticola, quella che da inizio ad un nuovo ciclo produttivo. Con la potatura si rinnova la parte produttiva della pianta, si seleziona cioè un nuovo tralcio, detto capo a frutto, che darà origine a nuovi germogli e di conseguenza ai grappoli.
2. Quando è meglio potare le viti e da cosa è influenzato il periodo di potatura?
La potatura si effettua nel periodo invernale, quando la pianta ha ormai terminato il suo ciclo produttivo e si trova nella fase di dormienza. Si tratta in sostanza del periodo che va dagli inizi di dicembre fino a fine febbraio/metà marzo; tale periodo è variabile in quanto influenzato dall’andamento climatico. Per rispettare il naturale ciclo della pianta, prima di attuare la potatura occorre attendere le prime gelate tardo-autunnali, in modo da raggiungere una quantità di freddo giornaliero tale da “addormentare” la pianta. Viceversa essa va ultimata prima che il rialzo termico favorisca un riscaldamento del terreno e dell’aria sufficiente a far risvegliare la pianta.
3. La potatura dei vigneti di Tenuta Carretta quali indicazioni segue? Ci sono particolari accorgimenti in base al tipo di vitigno, appezzamento, microclima o risultato enologico perseguito?
Tenuta Carretta è una realtà viticola molto estesa e variegata per cui è d’obbligo pianificare in modo scrupoloso le varie operazioni colturali, quindi anche la potatura. La precedenza in ordine temporale è riservata alle zone maggiormente vocate, normalmente localizzate sui pendii maggiormente esposti e ventilati, posticipando invece le zone più umide e meno esposte, questo per ridurre al massimo la possibilità di infezioni a discapito del legno da parte di patogeni fungini normalmente presenti nell’aria che sfruttano i tagli di potatura per infettare la pianta. Per ogni vigneto poi viene determinato il carico di gemme per pianta in funzione della produzione che si vuole ottenere: in base alla localizzazione pedoclimatica del vigneto e di conseguenza alle aspettative enologiche, si determina il numero di gemme da lasciare sul capo a frutto. Nella determinazione del numero di gemme per pianta inoltre concorrono altre valutazioni quali la fertilità del terreno, la vigoria e l’età delle piante
4. Tenuta Carretta adotta pratiche rigenerative della parte legnosa della vite?
Da anni ormai si pone una maggior attenzione alla potatura cercando di evitare “tagli di ritorno” di grandi dimensioni, limitandoli a porzioni legnose di massimo 2 anni di vita, evitando così di creare ferite di grandi dimensioni che possono involontariamente servire come porta d’accesso ai funghi patogeni che colonizzano il legno. Questa tecnica, unitamente al rispetto delle migliori tempistiche nell’esecuzione della potatura, permette un buon contenimento delle malattie degenerative del legno.