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Podio e Tavoleto, la morbida eleganza del nebbiolo

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In questo post continuiamo a parlare del vitigno nebbiolo, principe delle varietà piemontesi che, proprio sulle colline di Langhe e Roero assume forme e sfumature diverse, dando vita a vini estremamente caratteristici, ciascuno dotato di una sua spiccata personalità

Lo facciamo presentandovi due etichette di Tenuta Carretta a base nebbiolo: il Langhe Nebbiolo Doc Podio e il Nebbiolo d’Alba Doc Tavoleto.

Nebbiolo, un vino duttile e sfaccettato

Il Nebbiolo è certamente uno dei vini piemontesi che, negli ultimi anni, ha riscosso più successo e suscitato più attenzione, entusiasmo e curiosità fra gli appassionati e i semplici bevitori. Perché? Perché è figlio dello stesso vitigno che produce i grandi Barolo e Barbaresco, ma ha caratteristiche, modalità di consumo e – non meno importante – prezzi che lo avvicinano ad un pubblico assai ampio ed eterogeneo.

Il nebbiolo è forse il più tipico, autentico e storico dei vitigni a bacca rossa del Piemonte. Sebbene coltivato in molte parti d’Italia e del mondo, solo in Piemonte trova la sua espressione più alta. Come pochissime altre varietà è in grado di “leggere e interpretare” il terreno nel quale viene piantato. Una volta che ha “carpito i segreti” di un determinato suolo, come una cartina di tornasole, restituisce nel bicchiere la “lezione” che ha imparato. In generale, e con un poco di approssimazione, suoli marnosi e antichi come quelli delle Langhe, da cui proviene il nostro  Nebbiolo d’Alba Tavoleto, danno vini giocati sulla struttura, complessi, di corpo. Suoli più sabbiosi e calcarei, come quelli del Roero, da cui provengono parte delle uve del Langhe Nebbiolo Podio, trasferiranno al vino peculiarità più aromatiche: meno struttura forse, ma maggiore freschezza e profumi.

LANGHE NEBBIOLO PODIO

Langhe Nebbiolo Podio tenuta carretta

Langhe Nebbiolo Podio

La storia nel nome

Il Podio prende il nome dal Podium Serrae, il luogo che segna la storia di Tenuta Carretta. Lo testimonia il contratto di concessione a mezzadria datato 28 novembre 1467 dove si esprime un giudizio positivo sulla bontà dei suoi vigneti. Le uve venivano consegnate al castello ma le «vites» del Podium Serrae erano «salvo et riservato», ovvero conservate e riservate al signore feudale.

I suoli del Roero

Il Podio nasce da un uvaggio tra Nebbiolo (85%) e Barbera (10%). I suoli delle sue uve, prevalentemente ubicati nel Roero, sulla sinistra orografica del fiume Tanaro, sono di origine pliocenica. Si tratta di fondali costieri emersi con il ritiro del mare da tutta la pianura Padana, circa 5 milioni di anni fa, più giovani di quelli delle Langhe e strutturati in marne di tipo sabbioso. Caratteristica del Roero e dei sui suoli e la presenza di calcare, visibile nell’affioramento di fossili. Questo tipo di terreno viene interpretato dal nebbiolo in vini caratterizzati da finezza aromatica, strutture morbide e non troppo complesse, tannini dolci e ricchezza di profumi.

Eleganza e morbidezza

Il Podio si colloca tra le nostre etichette più beverine e piacevoli. È un vino a base nebbiolo introduttivo, che gioca sulla piacevolezza, sulla morbidezza, su tannini vellutati e un’indubbia, semplice eleganza. Al naso è fruttato con leggere tracce vegetali: mora di gelso, spezie, pepe nero, vaniglia.

NEBBIOLO D’ALBA TAVOLETO

Nebbiolo d'Alba Tavoleto tenuta carretta

Nebbiolo d’Alba Tavoleto

La vigna del Tavoleto

Tenuta Carretta coltiva circa 8 ettari a nebbiolo nella frazione di San Rocco Seno d’Elvio, all’interno del Comune di Alba. le colline di San Rocco disegnano una valle appartata e incontaminata, pochi chilometri a Sud-Est della capitale delle Langhe. Le vigne del Tavoleto sono scoscese e solatie, immerse fra boschi e coltivazioni di nocciole. Caratteristiche del luogo sono le Rocche, ovvero voragini nel terreno frutto dell’erosine dell’acqua sotterranea, le più famose delle quali sono le “Rocche dei sette fratelli”, visibili nel vicino comune di Treiso.

Suoli da Barbaresco

San Rocco è l’unica frazione del Comune di Alba che ricade nella denominazione del Barbaresco, nelle Langhe, destra orografica del Tanaro. I suoli sono di origine miocenica, risalenti a 15 milioni di anni fa. Al contrario del Roero, caratterizzato da fondali marini costieri, le Langhe furono fondali di mare profondo, più compatti e solidi, organizzati in marne argillo-calcaree alternate a strati di tufo. Suoli che il nebbiolo interpreta in vini corposi e strutturati, con tannini eleganti e suadenti.

Armonia e nobiltà

Il Nebbiolo d’Alba Tavoleto (nebbiolo 100%), svela la natura nobile del vitigno, pur rappresentando un vino più semplice e meno austero dei suoi fratelli maggiori Barbaresco e Barolo. Mantiene un carattere fresco, giovane e squillante: un vino equilibrato e armonico che gode di ottima beva ed è perfetto per una cena fra amici, abbinato a carni e formaggi. Ma riesce a stupire anche con gli antipasti e i primi, grazie ai suoi tannini dolci e delicati, un bouquet pieno e un finale persistente.

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