L’annata 2006 è sopravvalutata? L’amministratore delegato di Tenuta Carretta condivide alcuni dei suoi pensieri.
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Lo scorso mese Tenuta Carretta è entrata nel pieno della vendemmia 2016, l’amministratore delegato dell’azienda, Giovanni Minetti – uomo d’affari del panorama vinicolo delle Langhe, di cui è originario – ha condiviso alcune considerazioni sulla numerologia del Barolo sul blog di Tenuta Caretta.
“Volgendo l’attenzione alle annate dell’ultimo secolo” come riportato nell’introduzione alla sua personale classifica delle annate terminanti col numero “6” (1906, 1916, 1926, etc.), “quelle che terminavano in 6 raramente hanno raggiunto l’eccellenza. Solo la 1996 si è distinta tra quelle del XX secolo in quanto particolarmente fortunata (sempre relativamente a quelle che finivano col numero in questione).”
La 2006 invece, ritenuta una delle annate memorabili di questa decade, l’Amministratore Delegato di Tenuta Carretta e grande conoscitore di Barolo, Giovanni Minetti, la definisce “eccellente” ma non eccezionale o straordinaria (che sono i suoi giudizi più alti).”
Quando ho condiviso quel post contenente le sue valutazioni su Facebook, i commenti di risposta di alcuni grandi collezionisti americani sono stati di incredulità e protesta.
“Il 2006 è eccezionale” scrive Ken Vastola, autore di Fine Wine Geek, il popolare sito web dedicato al racconto dei migliori vini del Piemonte. “La 1986 è probabilmente una delle annate più sottostimate degli ultimi 50 anni ma sicuramente migliore della tanto acclamata 1985. Ritengo inoltre che la 1996 rimarrà per la critica comune l’annata del secolo.”
“Credo che quella del 2006 sia un’annata speciale” aggiunge Gregory Dal Piaz, autore e autorevole esperto di Barolo, “simile alla 1999 spicca in una decade particolarmente fortunata per la viticoltura. Vini potenti e destinati alla longevità.”
“La 2006 è stata un’annata da manuale per i migliori produttori” interviene Gerald Weisl, rivenditore e personalità influente del vino italiano.
Quando ho portato questi commenti all’attenzione di Giovanni, queste righe sono quanto ho avuto in risposta. “La mia valutazione si riferisce alla media dei vini, quindi alle caratteristiche dei vini ottenuti, il che non significa che qualche produttore abbia avuto la capacità e la possibilità per ottenere un Barolo superiore alla media. Ti posso dire che è un’annata che ricordo molto bene, con vini potenti e poco fini, molto muscolari… e mi pare anche di non essere il solo a pensarla così. In ogni caso ho valutato l’annata come ottima (4/6): ti ribadisco che non è certo tra quelle indimenticabili. Piuttosto la fortuna del 2006 è stata quella di non avere piogge durante la vendemmia come invece era successo nel 2005, quella sì un’annata su cui discutere, in quanto i vini fatti con le uve nebbiolo raccolte prima della pioggia (una settimana quasi ininterrotta) erano grandi, mentre quelli dopo, purtroppo, molto meno…”
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Prosegue la vendemmia 2016 (anzi siamo vicini alla sua conclusione) nelle Langhe.
Vi aggiornerò presto con la descrizione di Giovanni dell’annata corrente.
Vi ringraziamo per la vostra attenzione!