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Nella Terra dei Traci, il Mavrud di Edoardo Miroglio Winery affascina gli amici giornalisti in arrivo dall’Italia
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“Stanchi ma profondamente entusiasti”.
E’ il giudizio espresso dal gruppo di giornalisti che, dal 6 al 9 Giugno 2016, ha preso parte al press tour dedicato a uno dei territori più ignoti e misteriosi del Est-Europa: la Thracian Valley, regione vitivinicola posta al centro della Bulgaria. Quattro giorni intensi trascorsi tra infinite distese di girasoli e floride coltivazioni di viti, in visita alla Edoardo Miroglio Winery di Elenovo.
La cronaca del viaggio racconta dell’atterraggio all’aeroporto di Sofia, dove ad attendere i partecipanti c’è un minibus pronto a trasferirli nella città di Sliven. Qui, l’accogliente struttura del Park Central Hotel, posto nella piazza principale dinanzi al palazzo comunale, ospita il gruppo per tutto l’arco del soggiorno. E poi via! Un’intera giornata trascorsa tra vigneti, vasche d’acciaio per la vinificazione e botti per l’affinamento, immersi in una delle maggiori realtà vitivinicole del Paese: la Edoardo Miroglio Winery.
E’ nel cuore della Thracian Valley che sorge una delle tre aziende del gruppo Terre Miroglio: 1.500 ettari di estensione, di cui 150 coltivati a vite, con 16 varietà d’uve diverse, tra le quali spicca, per la sua unicità e identità, il Mavrud, vitigno autoctono bulgaro, di sorprendente gusto e struttura, noto e apprezzato sin dai tempi dell’antica guerra di Troia.
Durante la mattina, ciò che più colpisce i redattori delle varie testate, è la possibilità di assistere alla fase conclusiva della produzione di Spumante Metodo Classico, firmato EM Winery: il dégorgement o sboccatura. Bottiglia dopo bottiglia, gli operatori della cantina, minuziosamente, analizzano ogni pezzo prima di inserirlo nel congelatore di colli, a una temperatura di -25°. Successivamente sulla linea, saltano i tappi a corona e fuoriescono i cilindretti ghiacciati; segue l’inserimento dello sciroppo di dosaggio o liqueur d’expédition e la chiusura definitiva con il classico tappo a fungo fermato dalla gabbietta.
Nel pomeriggio, dopo un meeting con il patron dell’azienda Edoardo Miroglio, è l’occasione per assaporare una verticale di Mavrud, un momento tecnico e conviviale che svela ai giornalisti le doti, le capacità e le potenzialità di un vino di antichissima storia. Nelle annate offerte in degustazione, dalla 2009 alla 2013, il colore e il gusto di ogni calice testimoniano la forza e le sfumature di una varietà tardiva, che presenta le caratteristiche adatte alla produzione di grandi vini: una buccia spessa e resistente , un frutto dolce e fresco, una marcata colorazione, un morbido tannino e una buona acidità.
Rientrati a Sliven, il giorno successivo gli storytellers visitano la città di Plovdiv, luogo eletto, insieme all’italiana Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. La mattinata, li vede impegnati in un’interessante incontro sulla viticoltura e l’enologia bulgara, tenuto dal Prof. Ivanov della facoltà di Scienze dell’Agricoltura dell’Università di Plovdiv, e il pomeriggio riserva loro una piacevole passeggiata tra le rovine di quella che è considerata la più antica città d’Europa, conosciuta nell’antichità con il nome di Filippopoli, in quanto fondata da Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno.
© Foto di Canio Romaniello, Olycom