Cantina

Alle origini del Barolo: il nebbiolo che “teme le ombre”

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Tra le vacanze pasquali, l’inaugurazione del ristorante 21.9 dello chef Flavio Costa a Tenuta Carretta ed il Vinitaly (la fiera annuale dedicata al mondo del vino di Verona), ci eravamo discostati dalla serie di post dedicati alle origini del Barolo ed all’analisi di una delle prime menzioni del nebbiolo risalente al XIV secolo tratta dal trattato sull’agricoltura di Pier de’ Crescenzi (in alto – cliccando qui verrete rimandati al post in cui abbiamo discusso dell’etimologia del nome nebbiolo citata all’interno dell’opera di Pier de’ Crescenzi).

Oggi vorrei soffermarmi sull’affermazione di Pier de’ Crescenzi  – il nebbiolo “teme le ombre”.

Percorrendo le colline delle Langhe nella provincia piemontese di Cuneo, vediamo come le viti le ricoprano completamente. Ma non è stato sempre così.

Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, le viti erano state piantate solo in quelle aree che non erano adatte a nessun’altra coltura.

Nel 1990, con l’espansone del mercato vinicolo del Barolo e del Barbaresco la coltivazione del nebbiolo iniziò ad essere sempre più remunerativa ed i contadini diedero il via ad un impianto “aggressivo” di quest’uva – anche in quelle zone vocate alla crescita di altre varietà.

Parlando con i figli di alcuni grandi Barolisti del ventesimo secolo, tutti vi diranno che la saggezza generazionale ha loro insegnato come il nebbiolo dia il meglio di sé dove la neve si scioglie prima.

La maggior parte delle persone sceglie la primavera, l’estate o l’autunno per visitare le Langhe. Ma è in inverno che potrete vedere la neve sciogliersi prima in quelle zone dove risiedono i cru più prestigiosi. Ho potuto constatarlo con i miei stessi occhi!

Ecco perchè al nebbiolo vengono dedicate le aree con la migliore esposizione. La parola piemontese sorì è un’espressione di questo fenomeno. Dal latino surgo (surgere) ovvero levarsi, il termine sorì denota quelle aeree specifiche delle colline che per prime vengono raggiunte dal sole al suo sorgere. E dove arriva prima il sole la neve è solita sciogliersi anticipatamente.

Questo ci fa suppore che già al tempo di Pier de’ Crescenzi ci fossero delle buone conoscenze generali sul nebbiolo ed il suo allevamento.

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