Cantina

Le Origini del Barolo: una nuova serie di post dal blog di Tenuta Caretta

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Negli ultimi trent’anni molto è stato scritto sul Nebbiolo e sul Barolo eppure si conosce ancora poco sulle loro origini.

Ora che siamo già in pieno 2016, è ora di abbandonare la serie del vitello tonnato e passare ad una più nobile indagine.

Con questo post do il via a una nuova serie sulle “Origini del Barolo”.

Per iniziare vorrei riportare una lettera di Camillo Benso conte di Cavour (1810-1861), il primo ministro dell’Italia unita nonché uno dei principali artefici della sua indipendenza ed unificazione nell’era moderna.

Fu anche un viticoltore visionario che si accorse del potenziale dei vini italiani come produttore e come spedizioniere di grandi vini.

Nel testo che segue, abbiamo a disposizione le “note di degustazione” che scrisse sul vino mandatogli dal suo amico e politico Giacomo Giovannetti.

L’importanza di questo estratto è evidente. Nella lettera Cavour rivela una nuova scoperta: anche il Piemonte è capace di produrre vini che possano competere con quelli francesi in termini di qualità e sfumature.

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A Giacomo Giovannetti, Novara

“confesso ingenuamente che l’ottimo vostro vino di Sizzano mi ha quasi convinto della possibilità di fabbricare in Piemonte vini di lusso. Cotesto vino possiede in alto grado, ciò che fa il pregio dei vini di Francia e manca generalmente ai nostrani, il bouquet. Il bouquet del Sizzano non somiglia a quello di Bordeaux, ma bensì al bouquet del Borgogna, il quale per certe qualità prelibate come il Clos-Vougeot e il Romanet, gode la primizia su tutti i vini di Francia. Or dunque rimane provato che le colline del Novarese possono gareggiare coi colli della Borgogna; e che a trionfare nella lotta è solo necessario proprietari che diligentino la fabbricazione dei vino e ricchi ed eleganti ghiottoni che ne stabiliscano la riputazione”.

 “vorrei sinceramente poter cooperare a questa crociata enologica. Farò il possibile nel ristrettissino cerchio in cui mi muovo per poter agire con efficacia, è mestieri che mi diciate se si trova in commercio vino della qualità di quello che mi avete mandato, e qual ne sia il prezzo; se mai il conte Solaro mi cede il suo posto, cosa alla quale io non lo credo molto disposto, manderò in regalo a tutti gli agenti diplomatici del vino di Sizzano. Intanto lo berrò io coi miei amici alla vostra salute”.

Torino, Luglio 1845

Immagine tratta da Wikipedia.

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