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“Tenuta Carretta racconta…” l’Arneis (seconda parte)
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“L’Arneis, vitigno a bacca bianca della tradizione, originario del Roero” – parte 2°
L’Arneis ha trovato il suo microclima ideale nel territorio selvaggio del Roero dove, negli ultimi decenni, la coltivazione è cresciuta in modo rilevante. Un trend che, nel 1989 , spinse i viticoltori roerini a chiedere al legislatore italiano un apposito provvedimento, con il quale si riconobbe al vino Arneis la denominazione di origine controllata “Roero”.
Nel 2004 il vino Roero Arneis ha ricevuto il riconoscimento della denominazione di origine controllata e garantita (Docg), che ne attesta l’origine geografica e il particolare livello qualitativo.
Oggi il Roero Arneis ha la sua origine in 19 comuni del Roero: ne fanno parte completamente Canale, Corneliano, Piobesi d’Alba, e Vezza, in parte Baldissero d’Alba, Castagnito, Castellinaldo, Govone, Guarene, Magliano Alfieri, Montà, Monteu Roero, Montaldo, S.Stefano Roero, Monticello d’Alba, Pocapaglia, Priocca, Santa Vittoria d’Alba, Sommariva Perno.
L’origine del vino è il Roero, nel sud-est del Piemonte: un territorio costituito da arenarie scistose con terreni soffici e permeabili, dove strati sabbiosi si alternano a marne calcaree e argillose, un mix di sostanze che dona la vino Roero Arneis intensità e ricchezza di aromi, oltre a una struttura di grande importanza.
Un vino eletto rapidamente a punta di diamante dei bianchi piemontesi, che ha colmato un vuoto nell’offerta vinicola del comprensorio “Langhe e Roero” , caratterizzato dalla produzione di vini bianchi secchi di scarsa personalità.
Nel suo anfiteatro di vigne di Piobesi d’Alba, prevalentemente destinato alla coltivazione di uve Arneis, Tenuta Carretta produce due Roero Arneis Docg di grande prestigio: il Cayega e il Canorei.
Il Cayega è il vino icona dell’azienda: di conclamata notorietà, riesce a esprimere l’essenza e il fascino di una terra straordinaria, da sempre vocata a una viticoltura di qualità.
A sua volta, il Canorei, interpreta abilmente la versatilità di questo grande vitigno che, pur essendo a bacca bianca, ha caratteristiche tali da consentirne l’affinamento in botti di legno e conferire al vino profumi ampi e armonici, oltre a un gusto morbido e suadente.